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Friday, July 26, 2013

Manifesto per una religione pacifica

I 10 comandamenti
  1. Se uno dei seguenti punti risultasse empiricamente falsificato tutti i punti vanno ridiscussi
  2. La priorità va ad affermazioni che sono empiricamente verificabili
  3. La conoscenza poggia su basi funzionaliste e tesi di scrutabilità
  4. Se la verifica diretta fosse impraticabile allora l'autorità è accettabile, ma non deve essere autoreferenziale e deve essere sempre discutibile
  5. Esiste un mondo esterno e esistono altri esseri umani che hanno il nostro stesso status
  6. Esiste la società come insieme degli individui e le loro relazioni
  7. Lo scopo della società è l'eliminazione della violenza e lo sviluppo della creatività degli individui
  8. Lo scopo delle decisioni è il miglioramento della società nella direzione del punto 7
  9. La violenza non va usata per il raggiungimento degli scopi se non come misura di controllo di violenze maggiori
  10. Agli individui va garantita la dignità in proporzione al grado in cui questi garantiscono la dignità agli altri
Qualche conseguenza e osservazione:
  1. Non possiamo assumere di essere fatti a immagine e/o somiglianza di una entità superiore. Concetti mentalistici, come sentimenti e emozioni, non vanno assunti come indipendenti dal nostro corpo. Questo deriva dal funzionalismo empirico.
  2. Dal funzionalismo consegue che le nostre ipotesi non possono essere inequivocabilmente verificate, quindi il dubbio che le nostre assunzioni non riflettano perfettamente la realtà è sempre presente. Le tesi di scrutabilità assumono una certa uniformità della natura e quindi la possibilità di stipulare regole.
  3. Termini collegati a parametri variabili come "intelligenza," "amore," "bontà," "vita," etc. possono essere utilizzati solo in ambiti in cui le scale dei loro valori sono state fissate a priori nel discorso. In questo modo si può rendere empirica una discussione che usa questi termini. In caso contrario questi termini non possono essere usati.
  4. Eliminare la violenza non vuol dire eliminare la rabbia, gli stimoli, l'adrenalina, l'indignazione e la determinazione. Il principio dell'eliminazione della violenza è legato alla necessità di non danneggiare, direttamente o indirettamente, altri individui. La violenza può essere usata per evitare violenze maggiori al fine ultimo della sua eventuale eliminazione.
  5. Non è detto che la violenza possa essere eliminata, dandosi la possibilità che sia connaturata con la natura umana.
  6. Non si menziona la "libertà" in quanto concetto sempre soggettivo. In assenza di violenza, la creatività la comprende. Lo stesso dicasi per la "felicità" e altri concetti simili.
  7. Etc. Etc. Etc.

Monday, October 25, 2010

La parola del giorno

Per la usuale rubrica di questo blog, "la parola del giorno", oggi ci occuperemo di rarefazione, parola dal significato quasi impalpabile, hahaha

Perché ho scelto questa come parola del giorno? Fondamentalmente perché non ho nessuna parola del giorno in questo blog, quindi l'averne scelta una oggi ha due significati: il primo è che questa diventa la parola di oggi, ma non vuol dire che ieri ce ne fosse una né domani un'altra. Il secondo, diretta conseguenza del primo, è che si crea, come da un dio un po' annoiato, un non-sense, che ha lo scopo di rendere questo post il manifesto di una presa di posizione sul nulla. Lo rende addirittura un banale calembour del pensiero. Il poter argomentare più a fondo sul concetto sarebbe interessante, ma porterebbe a conclusioni poco utili, e la maggior parte delle persone non le considererebbero degne di alcun ché, anche se il gioco per arrivarci sarebbe, mi permetto, affascinante. Ampliare a dismisura l'ampolla tanto da renderla vuota, gli atomi dell'aria che non arriverebbero più a toccarsi, poterli vedere ed esaminare uno per uno nei loro moti e caratteri.

Per portare alle conclusioni finali una riflessione così servirebbe una mente preparata, forse più sofisticata della mia, una mente allenata alla filosofia e magari pure all'arte, certamente alla retorica. Io quella mente non ce l'ho, quindi lascio questo inizio di ragionamento, abbozzo di analisi, embrione di teoria, batuffolo di elucubrazione, senza curarmi più di tanto delle conseguenze (che immagino devastanti) di questa necessità.