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Monday, May 27, 2013

La buona notizia dell'astensione

I commenti dei prossimi giorni saranno sull'astensione al voto amministrativo (Maggio 2013), e saranno grida di allarme, ipocrite autocritiche, buoni propositi, e un bel po' di propaganda e idealismo da quattro soldi che fanno tanto presa sulle masse.

Da un certo punti di vista però potrebbe non essere affatto un dato negativo. Se le persone con poco interesse nella politica non votano mi pare solo un bene. Se poi queste persone sono quelle che non sono in grado di distinguere le posizioni in campo, per quanto siano deprimenti di questi tempi, ancora meglio.

Non è che il mito di una società uniforme e preparata, fatta da cittadini consapevoli e responsabili, si sia sciolto come le ideologie che li inseguivano? A me sembra di sì. Forse è una specie di oligarchia, la più ampia possibile, deve essere responsabile delle decisioni. Chissà, forse lo snobismo con cui guardiamo le elezioni americane, non ci permette di capire che negli Stati Uniti le cose funzionano mediamente bene perché molte persone non votano.

Da un po' sostengo l'idea che il diritto al voto vada ottenuto con un esame opportuno (saper leggere e scrivere non basta più ai nostri giorni). Ma forse non è necessario pensare a un sistema che apparirebbe antidemocratico agli occhi di chi ai voti degli ignoranti ambisce, forse basta che le persone si autoescludano dal voto se non seriamente interessate. Escludere i perditempo è richiesto per vendere una collezione di fumetti, perché non per decidere le responsabilità di governo?

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