Altro

Tuesday, February 7, 2012

Non fidarsi è meglio

Un viaggio in treno ha sempre quel momento in cui la noia prende il sopravvento e i pensieri vagano per i fatti loro come poco prima di dormire. Fuori è buio e il paesaggio non aiuta. Guardando la bottiglia di Evian vedo che il tappo è bloccato da una linguetta di gomma. La struttura del tappo è complessa, nessun dettaglio è lasciato al caso. La linguetta è fatta in modo tale da staccarsi la prima volta che si apre la bottiglia, mentre rimane appoggiata appena se si prova a rimetterla a posto.

A un alieno che vivesse in una civiltà perfetta questo meccanismo sembrerebbe assolutamente inutile, a un terrestre, magari un po' paranoico, la cosa non desterebbe nessuna sorpresa. Se qualcuno cercasse di aprire la bottiglia prima di averla comprata, e la rimettesse al proprio posto nello scaffale, non riuscirebbe ad attaccare propri i germi al malaugurato acquirente, anche se non si accorgesse prima del pagamento della malefatta.

Fiducia. Siamo di fronte a una tipica invenzione dettata dal fatto che gli individui non si fidano gli uni degli altri. Altrimenti quel sotterfugio non avrebbe proprio senso, farebbe solo aumentare i costi di produzione senza dare nessun vantaggio né al venditore né al consumatore. Qualcuno, magari il nostro amico alieno che vive in una società perfetta, potrebbe in effetti pensarla così. Peccato che il nostro alieno non potrebbe venire a conoscenza di questa inutilità. In una società in cui regna la fiducia e la pace non potrebbe svilupparsi la tecnologia necessaria agli spostamenti nello spazio profondo, ma nemmeno tecnologie estremamente più semplici, se non in tempi molto lunghi.

Infatti, quasi tutte le tecnologie che usiamo oggi sono state sviluppate nel presupposto che gli altri umani non aspettino altro che farci a pezzetti, se non solo cercare di fregarci. Si tratta della guerra, my friend. Le più importanti invenzioni che hanno reso possibile il mondo in cui viviamo, vengono da finanziamenti enormi elargiti al fine di non farsi fregare (e di fregare quanto più possibile in caso i cattivi attaccassero). Quindi pare che la scarsa fiducia, il tragedy of the commons, il diritto alla difesa e la prerogativa dell'attacco, sono i motori fondamentali dello sviluppo della società umana.

Ma allora il pacifismo è una minchiata? Direi di no. Forse siamo a un punto della storia in cui si potrebbe tutti essere pacifisti e aborrire la guerra. In fondo viviamo bene. Le leggi del mercato ci mantengono in vita e non ci permetterebbero di auto-sterminarci, altrimenti il mercato morirebbe. Ma certamente non avremmo mai potuto rinunciare alle guerre passate, ai morti che ci sono stati e alle angherie schifose che sono successe fino a ieri.

Però, in fondo, tutti vogliamo considerarci persone di spirito buono e di buona volontà, il cui contributo al mondo è la serenità e la pace.

No comments:

Post a Comment